150 anni di battismo in Italia: un convegno storico nazionale a Roma

Marta D’Auria

L’Unione cristiana evangelica battista d’Italia e l’associazione «Piero Guicciardini», con il contributo 8 per mille delle chiese valdesi e metodiste, hanno promosso, dal 22 al 23 ottobre, nell’aula Magna della Facoltà valdese di Teologia a Roma, un convegno storico nazionale per celebrare i 150 anni di testimonianza battista in Italia. L’iniziativa, che ha ricevuto la targa dalla Presidenza della Repubblica come premio di rappresentanza e il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività e del Turismo, ha visto la partecipazione di accademici del panorama internazionale e nazionale che hanno tracciato le linee del battismo dalle sue origini fino alla sua diffusione nel nostro paese. Il corposo programma ha previsto interventi di: Martin Rothkegel, del Seminario battista di Elstal (Berlino), che ha illustrato le origini del movimento battista; David Bebbington, dell’Università di Stirling (Gran Bretagna), che ha parlato degli sviluppi e della diffusione del battismo; Stefano Galliano, dell’ass. Guicciardini, che ha descritto le origini delle chiese battiste in Italia; Domenico Maselli, storico del cristianesimo, che è intervenuto sulle reazioni cattoliche alla presenza battista in Italia e sulle relazioni con gli altri evangelici; Dennis Barone, dell’Università di Saint Joseph (Usa), che ha raccontato la storia del colportore Alfredo Barone; Ian Randall, del Seminario battista di Praga, che ha fatto una panoramica sul variegato mondo delle chiese battiste in Europa. Infine, la storia dei battisti italiani è stata analizzata dai pastori Emmanuele Paschetto e Martin Ibarra e dalla pastora Anna Maffei. Nelle poche righe a disposizione non è possibile restituire la ricchezza delle singole relazioni, il cui approfondimento sarà affidato alla lettura degli atti del convegno. Ciò che è emerso dall’incontro sul battismo è l’affresco di un movimento, con una lunga storia alle spalle, che ha accettato la sfida di dialogare nel tempo con le culture che di volta in volta incontra, non perdendo mai di vista il principio della libertà di coscienza. Un movimento le cui vicende, lungo la linea della Storia, vengono illuminate dalle microstorie di tanti uomini e donne che testimoniano del loro incontro personale con Gesù che libera, impegnandosi ovunque con passione e sacrificio in opere di solidarietà, di assistenza e di alfabetizzazione a favore dei minimi. Un movimento che in Italia, sin dal suo nascere, intreccia la sua storia con quella degli altri evangelici, condividendo l’impegno per la giustizia, per la difesa dei diritti umani, per la pace. Un movimento che, grato a Dio per i 150 anni di presenza in Italia, si impegna con umiltà a rimanere fedele alla Parola di Dio negli anni che verranno.

(da Riforma numero 43 del 15 novembre 2013)

Novembre 13, 2013