I Battisti ieri e oggi

La Riforma:

Come chiesa battista troviamo le nostre radici, oltre che nel Nuovo Testamento, nella Riforma protestante.

La Riforma ha avuto inizio nel 16° secolo (1517)   con le critiche di Martin Lutero riguardanti alcune manifestazioni di corruzione della chiesa. Lutero ha fatto notare, in particolare in base ad un suo studio della lettera dell’apostolo Paolo ai Romani, che otteniamo il perdono di Dio non con le indulgenze o in altro modo legato ai nostri propri meriti, ma che siamo perdonati e salvati soltanto per la grazia di Dio. Quello che viene richiesto da noi per essere salvati è soltanto la nostra fede in Dio, non denaro o opere buone (queste sono un risultato della nostra fede).

Col tempo le idee di Lutero hanno trovato sempre più sostenitori e si è formato un vero e proprio movimento che ha cominciato a staccarsi dalla chiesa cattolica.

Alcune idee caratteristiche di questo movimento riguardavano:

La struttura della chiesa : i riformatori mettevano in questione il potere del papa e più in generale la struttura gerarchica della chiesa. Inoltre, sostenevano che ogni credente è un sacerdote, nel senso che ogni credente può rivolgersi direttamente a Dio, anche senza l’intermediazione di un sacerdote. A proposito del clero, i riformatori sostenevano anche il loro diritto di sposarsi e formare una famiglia. Nelle chiese battiste (ed in altre chiese protestanti), il  pastore non ha una posizione speciale per quanto riguarda il rapporto con Dio. Ogni credente può rivolgersi a Dio, pregare, chiedere il suo perdono, predicare, leggere e studiare la Bibbia ecc. Il pastore è un organizzatore che aiuta a guidare e consigliare la chiesa e che, anche grazie alle sue conoscenze teologiche, predica la Parola e si prende cura degli ammalati, degli anziani ecc.

L ‘uso della Bibbia: i riformatori dicevano che tutti dovevano avere il diritto di leggere la Bibbia, non solo gli ecclesiastici,  e nella propria lingua, non solo in latino, come invece avveniva allora. Affermavano anche che solo la Bibbia, e non la tradizione ecclesiastica (cioè credenze e pratiche create dalla chiesa lungo la sua storia), è la base per la nostra fede e per la chiesa. Per la chiesa battista è di capitale importanza seguire e studiare la Parola di Dio. Leggere la Bibbia insieme (come negli studi biblici) e individualmente è un privilegio ed un dovere che ci aiuta a capire la volontà di Dio.

La Santa Cena: i riformatori hanno anche ripensato il significato della Santa Cena. Le varie chiese protestanti danno spiegazioni della Cena divergenti fra di loro, ma sottolineando soprattutto la presenza spirituale di Gesù durante la Cena. Nella chiesa battista la Santa Cena è vista come un atto commemorativo, cioè quando la celebriamo ci ricordiamo della vita, morte e risurrezione di Gesù e annunciamo che crediamo che alla fine dei tempi egli ritornerà di nuovo tra noi. La Cena per noi è anche un modo per testimoniare che siamo legati a Cristo e gli uni agli altri nella comunità.

Dopo Lutero sono sorti altri riformatori : Giovanni Calvino a Ginevra e Huldrych, Zwingli a Zurigo, per esempio, hanno dato inizio alla Chiesa Riformata. Le  idee  dei  riformatori velocemente  si  sono  diffuse  in tutta l’Europa,  anche  in Inghilterra, ed è qui che sono sorte le prime chiese battiste nel 17° secolo.

Le prime chiese battiste :

Cominciando dal  1530,  il  re  inglese  Enrico VIII decise  di  staccare  la  chiesa d’Inghilterra dalla chiesa di Roma, perché, per motivi personali, non voleva essere sottomesso al potere del papa. Per raggiungere questo scopo il re si servì di alcune idee della Riforma cominciata da Lutero. La chiesa inglese perciò diventò un misto tra idee cattoliche e protestanti e fu coinvolta in giochi di potere politico.

Alcuni credenti, però, desideravano veramente “purificare”  la chiesa e creare una chiesa  fedele  al  Vangelo ;  perciò  venivano chiamati “puritani”.  Alcuni di  questi puritani, per raggiungere questa loro meta, arrivarono a staccarsi (o separarsi ; per questo venivano chiamati “separatisti”) dalla chiesa ufficiale e creare delle loro proprie comunità indipendenti. I primi battisti venivano da questo ambiente.

Un gruppo di separatisti, per motivo delle persecuzioni che questi gruppi subivano in Inghilterra, all’inizio del17° secolo si rifugiò in Olanda.

Il gruppo era guidato da John  Smyth e Thomas Helwys e cercò subito contatti con altri protestanti in quel paese.  Vennero a contatto con un gruppo (i mennoniti) che aveva le sue radici anch’esso  nella Riforma protestante, ma nella sua ala più radicale, nel gruppo dei così  detti anabattisti. Gli  anabattisti avevano  cominciato a praticare il battesimo dei credenti (cioè di persone consapevoli che confessavano la loro fede) e i mennoniti avevano  mantenuto questa prassi.  Così  i separatisti guidati da Smyth e Helwys  si convinsero che questa prassi era quella giusta per basare la chiesa su fondamenti biblici e sulla scelta libera e responsabile dei credenti.

Il battesimo dei credenti è uno dei segni caratteristici della chiesa battista. Crediamo che chi viene battezzato debba essere in grado di rispondere per se stesso/a ed essere consapevole della scelta che fa. Deve confessare la sua fede in Cristo ed essere capace di prendere su di sé le responsabilità che questa fede implica. Il battesimo così diventa il segno visibile di una decisione e di un impegno di fede personali.

Più tardi, questo gruppo separatista tornò in Inghilterra e qui fondò le prime chiese battiste, che, pur mantenendo l’autonomia (cioè il diritto di decidere ed organizzarsi secondo la volontà della comunità) di ogni singola comunità, cominciarono presto  a numerose associazioni.

Ogni chiesa locale battista è autonoma nel senso che può decidere da sola per quanto riguarda i suoi affari interni (per esempio scegliere il pastore, eleggere i diaconi, fare progetti per l’evangelizzazione ecc.) ed è in grado di prendersi cura della predicazione della Parola. Le comunità battiste in Italia sono però unite nell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia. Questo perché vogliamo vivere la fede insieme a fratelli e  sorelle che, oltre alla fede, condividono anche le nostre convinzioni e tradizioni, e perché le nostre chiese in questo modo si possono sostenere a vicenda e raggiungere scopi che sarebbero irraggiungibili per le singole comunità.

Le guide/i pastori delle prime chiese battiste spesso erano persone semplici. Ma si esprimevano lo stesso  su argomenti teologici che avevano grande importanza anche per la vita pratica delle comunità. Per esempio, le chiese battiste combattevano per la libertà di coscienza e di religione, e si impegnavano affinché lo Stato e la chiesafossero due entità separate, ognuno con il proprio “territorio” e la propria autorità (quella della chiesa un’autorità spirituale).

Ulteriori sviluppi :

Alcuni  battisti,  insieme  a  tanti  altri  gruppi  religiosi,  emigrarono in  America,  a cominciare dal 17° secolo. Là crebbero molto, in particolare alla fine del 18° secolo, anche grazie al nuovo pensiero missionario : i battisti, infatti, cominciarono a capire che la missione non si fa solo all’estero ma anche nel proprio paese, nella propria città, nella propria famiglia.

In Italia il battismo arrivò a partire dal 1863 grazia al lavoro di missionari inglesi ed americani. Dal  1956  le  chiese  battiste italiane sono riunite nell’Unione  Cristiana Evangelica Battista d’Italia. E dal 1990 svolgono una testimonianza comune insieme alle denominazioni metodiste e valdesi.