Emmanuele Paschetto
L’Associazione delle Chiese battiste in Piemonte (Acbp) ha organizzato per domenica 6 maggio un incontro ecumenico per ricordare Martin Luther King a cinquant’anni dal suo assassinio, invitando due ospiti di eccezione, mons. Luigi Bettazzi e don Luigi Ciotti.
All’appuntamento presso la chiesa battista di Rivoli alle 10,30 erano presenti oltre cento persone, della locale comunità o di altre chiese evangeliche e dalle parrocchie cattoliche della città. Una ventina dei partecipanti proveniva dal gruppo «Strumenti di pace», che da tempo anima l’attività ecumenica a Torino e dintorni. Molto apprezzata la presenza del pastore Heiner Bludau, decano della Chiesa evangelica luterana in Italia, con la moglie Annette, e del pastore valdese emerito Giorgio Bouchard, con la moglie Piera Egidi.
L’incontro è iniziato con il culto, condotto dalla pastora della chiesa battista locale, Helene Fontana. La predicazione – sul testo di Giovanni 15,9-17 – affidata a mons. Luigi Bettazzi, vescovo emerito di Ivrea, ha sottolineato la grandezza dell’amore di Dio e l’invito pressante che Gesù rivolge ai suoi discepoli e a tutti noi, di vivere nell’amore.
Vale la pena ricordare la figura di Luigi Bettazzi, 95 anni portati con fresca ironia. Presbitero dal 1946, vescovo dal 1963, unico superstite fra i vescovi italiani presenti al Secondo Concilio Vaticano. Per molti anni presidente dell’organizzazione cattolica Pax Christi, mai nominato cardinale, forse per le sue posizioni troppo libere, nel movimento pacifista, nelle relazioni con Enrico Berlinguer e verso le unioni civili.
Il presidente dell’Acbp Avernino Di Croce, che ha fortemente voluto questa manifestazione, dopo aver ricordato l’impegno per la pace di mons. Bettazzi, ha introdotto il relatore della mattinata, don Luigi Ciotti, ricordandone il lavoro tenace e rischioso di oltre cinquant’anni, nei settori della pace, dell’accoglienza ai tossicodipendenti e ad altri emarginati, dei diritti umani e della lotta alle mafie condotta dall’organizzazione «Libera».
Luigi Ciotti ha ricordato M. L. King come riferimento per chi è impegnato nelle attività a favore del prossimo. Tratteggiandone la figura e l’opera ha mostrato quanta influenza il pastore battista afro-americano abbia avuto su quanti, ovunque, affrontano i problemi del disagio sociale, riconoscendolo come ispiratore di molte delle iniziative proprie e dei suoi collaboratori.
Ciò che affascina in don Ciotti sono la chiarezza delle idee e la forza che le trasforma in azione, la vividezza degli agganci con il Vangelo. Stupefacente è poi la passione con cui, dopo cinquant’anni di lotte, di ostilità, di minacce di morte, a 72 anni, riesca ancora a vivere le sue scelte di vita, suscitando ammirazione e gratitudine, che se, fra le persone che lo incontrano, divenissero entusiasmo e partecipazione, potrebbero davvero far fare passi da gigante al nostro paese. Don Ciotti non ha negato che in alcuni casi lo Stato abbia migliorato le situazioni con interventi come la legge sull’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, ma ha ricordato che troppo spesso la politica dimentica di porre l’etica e il bene dei cittadini alla base della propria azione.
Una degna rievocazione che mostra come M. L. King, a distanza di mezzo secolo, possa costituire un vivo riferimento per coloro che vogliono dare un senso alla propria esistenza.
Un’agape fraterna ha chiuso in modo gioioso un incontro ricco di emozioni e di suggestioni, che meritano un approfondimento delle possibilità di azione delle nostre chiese.