Mimmo Sparacio e il gospel ricondotto alla sua origine spirituale

Pietro Romeo

È stata una bella serata, quella del 20 dicembre, a Rivoli, in chiesa battista. La definirei quasi intima, e raccolta. La numerosa partecipazione non ha deluso le nostre aspettative per un concerto organizzato già due mesi prima, patrocinato dal Comune di Rivoli e pubblicizzato anche con affissioni pubbliche.

Una serata che ha visto protagonista il musicista evangelico Mimmo Sparacio* e le sue chitarre, soprattutto la sua slide una chitarra di tipo «Weissenborn hawaiian lap steel», che si suona in orizzontale, appoggiandola sulla ginocchia, facendo scivolare sulle corde un cilindro metallico e che produce quei suoni «strisciati» tipici del blues o della musica hawaiana.

Sparacio ama accompagnare i suoi concerti intercalando le esibizioni con le presentazioni dei suoi brani: ci tiene a chiarire quale sia la sua poetica, l’intimo significato di cui, chi fa musica gospel, dovrebbe riempire le sue esibizioni. Lo fa chiarendo subito, a partire da una citazione di Stravinskij su musica sacra e musica profana: la musica sacra-profana, sostiene Mimmo, è semplicemente quella che «profana» il vero significato della musica sacra, che è quello dell’annuncio di Cristo. È chiaro il riferimento alla proliferazione di gruppi gospel che si esibiscono, quasi inconsapevoli del profondo significato della musica che vanno a eseguire.

La sua poetica è ancora più chiara quando l’artista comincia a suonare: melodie celtiche si mischiano (e a volte coincidono) a quelle di inni a noi conosciuti (e, aggiungerei, cari), che molto spesso riempiono le nostre chiese durante il culto; ascoltare brani come Così qual sono arrangiati per chitarra ed eseguiti con passione, non possono non strappare un sospiro.

Al concerto, poco prima del Natale, non potevano mancare, eseguiti sulla Weissenborn, i brani classici appartenenti alla tradizione «natalizia» protestante. Alcuni brani sono stati accompagnati dal pianista Marco Palladino e i bis sono stati arricchiti dalla splendida voce di B. Palmitessa che si è esibita con gospel famosissimi, appartenenti al repertorio classico, come la bellissima Joshua fit the battle of Jericho o, per rimanere nel clima natalizio, Holy night.

Chi si aspettava un gospel-spettacolo, forse, è rimasto deluso: l’esibizione impeccabile e appassionata di Sparacio ci fa conoscere un gospel diverso, molto intimo, sussurrato con melodie che toccano corde (è il caso di dire) che non siamo abituati a sentire. Il suo, in fondo, è un viaggio, nel tempo ma anche nello spazio, che ci racconta di luoghi in cui è possibile riflettere su noi stessi e sul nostro rapporto con Dio, nel silenzio e nella contemplazione, senza tuttavia cadere in un misticismo privo di significato, ma traducendo questa esperienza in una lode che diventa preghiera.

La mia personale esperienza del concerto è stata quella di una predicazione, che ha usato, invece delle corde vocali, quelle della chitarra. Quando, alla fine del concerto, ho condiviso questa osservazione con Mimmo, lui mi ha risposto di non averci mai pensato in quei termini, ma che la definizione gli piaceva molto.

La comunità di Rivoli ringrazia Mimmo, …. e … per la loro disponibilità e per la professionalità che, in spirito di condivisione, hanno voluto donare a tutti i partecipanti e spera che questa non sia un’esperienza isolata.

 

* Mimmo Sparacio è direttore del Laboratorio studi musicali e cultura gospel Eman – Associazione Verbano Life Onlus. Si occupa di didattica, ricerca e riproposizione, del retaggio musicale strumentale sacro tradizionale white-gospel & spiritual, di innologia celtica e di musica d’autore su chitarra acustica finger style e Weissenborn hawaiian Lap steel solo.

(Da Riforma del 24 gennaio 2014)

Gennaio 22, 2014